Il 2022 si è aperto con una novità nell’ambito della gestione dei flussi migratori: il 19 gennaio è partito il lavoro della nuova Agenzia dell’Unione europea per l’asilo (Euaa). Si tratta, di fatto, del rafforzamento dell’Easo, l’Ufficio europeo per il sostegno all’asilo, attivo dal 2011 con sede a Malta, a La Valletta, che ha acquisito un mandato più energico, diventando appunto una Agenzia. La Commissione europea ha evidenziato che la nuova agenzia è “un risultato chiave nell’ambito del Nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo” presentato a settembre del 2020. L’esecutivo europeo ha specificato che l’Agenzia contribuirà a garantire che le decisioni in materia di asilo siano prese “in modo rapido ed equo” e che “gli standard di accoglienza convergano in tutta l’Ue, portando maggiore uniformità nel processo decisionale e allineamento tra i sistemi di asilo degli Stati membri”. Nina Gregori è il direttore esecutivo dell’Euaa, ha assunto le sue funzioni il 16 giugno 2019. Slovena, Gregori ha lavorato per oltre 20 anni al Ministero dell’Interno della Repubblica di Slovenia, ricoprendo per oltre un decennio la carica di senior management di direttore generale, responsabile dell’asilo, della migrazione, dell’integrazione e dell’amministrazione interna affari.
La nuova agenzia riceverà 172 milioni di euro di fondi dell’Ue nel 2022 e avvierà 8 operazioni (in Belgio, Cipro, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta e Spagna) a sostegno delle autorità di asilo e accoglienza negli Stati membri con quasi 2 mila dipendenti.
In base alla pregressa esperienza dell’Easo, la nuova Agenzia è chiamata a fare in modo che ci siano sistemi di asilo “più efficienti attraverso un maggiore supporto operativo e tecnico agli Stati membri”, compresa la formazione, specialmente per le condizioni di accoglienza; la preparazione; l’analisi delle informazioni e lo scambio di informazioni.
Secondo, l’Agenzia dovrà fare in modo che ci sia una assistenza migliorata: una riserva di 500 esperti, tra cui assistenti di casi, interpreti o specialisti dell’accoglienza, sarà pronta per essere schierata rapidamente come parte delle squadre di sostegno per l’asilo su richiesta degli Stati membri. Gli esperti dell’Agenzia avranno il mandato di preparare l’intera procedura amministrativa di asilo per la decisione delle autorità nazionali e di offrire assistenza nella fase di ricorso.
Terzo, l’Agenzia dovrà contribuire a garantire che il processo decisionale sia uniforme nell’Ue e di alta qualità attraverso lo sviluppo di standard operativi, orientamenti e migliori pratiche per l’attuazione del diritto dell’Unione in materia di asilo.
Quarto compito per l’Agenzia: fare in modo che ci sia maggiore convergenza dei tassi di riconoscimento da parte degli orientamenti dei Paesi in via di sviluppo sui Paesi di origine di cui gli Stati membri dovrebbero tenere conto nel valutare le domande di asilo.
Quinto, l’Agenzia dovrà contribuire a un migliore monitoraggio e rendicontazione sui sistemi di asilo e accoglienza degli Stati membri, da sviluppare in futuro, consentendo all’Agenzia di monitorare l’applicazione operativa e tecnica del diritto dell’Ue in materia di asilo per garantire pratiche più coerenti in tutta Europa, in linea con il diritto dell’Ue.
Sesto, l’Agenzia dovrà operare per il rafforzamento delle capacità nei Paesi terzi per migliorare i sistemi di asilo e di accoglienza e sostenere i programmi di reinsediamento dell’Ue e degli Stati membri, basandosi sulla cooperazione esistente con le agenzie delle Nazioni Unite. Settimo e ultimo compito, un funzionario indipendente per i diritti fondamentali e un nuovo meccanismo di reclamo garantiranno la tutela dei diritti dei richiedenti asilo.
Consiglio e Parlamento
Il Consiglio degli Affari interni dell’Unione europea, cioè la riunione di tutti i ministri degli Interni dei Paesi Ue, ha adottato il 9 dicembre il regolamento che istituisce l’Agenzia dell’Ue per l’asilo,.
Secondo Ales Hojs, il ministro degli Affari interni della Slovenia, Paese che a dicembre aveva la presidenza del Consiglio Ue ora passata alla Francia, “disporre di un’Agenzia dell’Ue per l’asilo a pieno titolo è un passo importante nella costruzione della politica comune dell’Ue in materia di asilo” in quanto “l’Agenzia sarà in grado di fornire un sostegno rapido e tangibile agli Stati membri ovunque sia necessario”. Inoltre, l’Agenzia “contribuirà inoltre alla nostra cooperazione con i Paesi terzi, dimostrando in modo molto concreto la forza della nostra azione comune”, ha commentato il ministro sloveno.
Il Consiglio ha enfatizzato il fatto che il regolamento relativo all’Agenzia dell’Ue per l’asilo faciliti il dispiegamento di esperti negli Stati membri che hanno richiesto un sostegno operativo e intensifichi il sostegno alla cooperazione tra gli Stati membri e i Paesi terzi.
Soddisfatto il Parlamento europeo, che ha approvato in via definitiva con 396 voti a favore, 92 contrari e 73 astensioni, il testo l’11 novembre scorso, in plenaria. Il Parlamento ha precisato che è stato grazie alla richiesta dei deputati che l’Agenzia creerà un posto per un responsabile dei diritti fondamentali, che sarà a capo del nuovo sistema di denuncia. Il responsabile dei diritti fondamentali sarà incaricato di assicurare che l’Agenzia rispetti i diritti di base nel corso delle sue attività. Sarà più in generale responsabile della promozione del rispetto dei diritti fondamentali nella politica di asilo dell’Ue.
Inoltre, il Parlamento ha sottolineato che l’Agenzia creerà una riserva di almeno 500 esperti in materia di asilo provenienti dagli Stati membri (40 dall’Italia) che potranno essere rapidamente impiegati come membri delle squadre di sostegno per l’asilo accanto agli esperti dell’Agenzia e fornire assistenza operativa sul campo. Infine, i deputati hanno evidenziato che, dal 31 dicembre 2023, l’Agenzia valuterà in che modo i Paesi dell’Unione stiano applicando correttamente le varie procedure del sistema comune di asilo dell’Ue, al fine di individuare eventuali carenze. Il monitoraggio potrà includere, ad esempio, la verifica dell’applicazione dei criteri utilizzati per valutare il bisogno di protezione e il tipo di tutela concessa ai richiedenti asilo, tra cui il rispetto dei diritti fondamentali, la garanzia di protezione dei bambini e il rispetto delle condizioni procedurali e di accoglienza.
Per la relatrice del testo, l’eurodeputata socialista bulgara, Elena Yoncheva, l’Agenzia “segna un momento storico per la riforma del sistema europeo comune di asilo, marcando il primo passo per un nuovo sistema”. L’eurodeputata ha evidenziato che “le negoziazioni non sono state sempre facili” con il Consiglio, cioè i Paesi membri. Questa è l’istituzione più chiusa a trattare il tema migratorio e quella dove maggiormente si vede come le questioni elettorali dei singoli Stati Ue influenzino negativamente, o addirittura blocchino, l’avvio di un percorso politico pienamente europeo, di condivisione delle responsabilità e di solidarietà tra Paesi, per quanto riguarda la gestione dei flussi, il rispetto dei diritti umani dei migranti e l’integrazione.
Per quanto riguarda l’Easo, negli ultimi 10 anni, l’Ufficio ha formato più di 40 mila persone in tutti gli Stati membri, ha registrato il 40% di tutte le domande di asilo a Cipro, Grecia, Italia e Malta, ha svolto l’80% delle valutazioni del migliore interesse per i bambini in Grecia e ha sostenuto tutti i ricollocamenti successivi allo sbarco da Cipro, Italia e Malta.
Fonti:
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_414
Giulia Torbidoni – TIA