Lo spazio è da secoli uno spazio in via di esplorazione, che suscita sempre maggiore interesse per gli Stati, ma anche per i privati.
Foto della NASA
Se le prime attività spaziali erano di mera esplorazione, ora vi è stato un tale sviluppo da arrivare a parlare di una vera e propria economia: la New Space Economy.
Questa sembra essere l’economia del futuro, la nuova frontiera dell’economia, delle infrastrutture, dei materiali, delle telecomunicazioni e persino del turismo.
Capiamo dunque meglio le sue origini, la situazione attuale ed i suoi possibili sviluppi.
UN SALTO INDIETRO
Sebbene le teorizzazioni sui razzi abbiano origine già alla fine dell’800, le attività nello spazio iniziarono solo nel 1957 con il lancio dello Sputnik 1 da parte dell’Unione Sovietica, il primo satellite ad orbitare attorno alla Terra.
Da allora ebbe inizio la cosiddetta corsa allo spazio, che vide come attori principali l’Unione Sovietica e gli USA, impegnati in una vera e propria sfida al raggiungimento di obiettivi sempre più importanti in ambito spaziale.
L’Unione Sovietica inviò nel 1961 il primo uomo nello spazio, gli USA furono invece i primi a raggiungere la Luna, con la missione Apollo 11, che vide Neil Armstrong come primo uomo a mettere piede sul terreno lunare nel 1969.
Foto della Nasa/Getty Images
Nel 1964, fu l’Italia il terzo Paese ad avventurarsi nelle attività spaziali, con il lancio del satellite San Marco 1.
Furono infatti gli anni ‘60 che videro iniziare gli investimenti per la corsa allo spazio da parte di altri Paesi, come la Cina e l’Europa. Alcuni Paesi europei (Italia, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito) decisero persino di collaborare e creare nel 1962 l’European Launcher Development Organisation, un organismo considerato il precursore dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), nata nel 1973 e comprendente oggi 22 Stati membri.
Nel corso dei primi decenni, dunque, le attività spaziali erano di mero dominio statale. Tuttavia, col passare del tempo, anche aziende e privati hanno iniziato ad investire nel settore.
Tale cambiamento è stato principalmente imputato alla riduzione dei costi di lancio, dati sia dallo sviluppo di nuovi e più economici carburanti, sia dalla possibilità di riutilizzare i veicoli lanciati.
La crescita degli investimenti ha portato dunque alla nascita della New Space Economy, definita dall’OECD come “l’insieme delle attività e dell’uso delle risorse che creano e forniscono valore e benefici agli esseri umani nel corso dell’esplorazione, della comprensione, della gestione e dell’utilizzo dello spazio.
Pertanto, comprende tutti gli attori pubblici e privati coinvolti nello sviluppo, nella fornitura e nell’utilizzo di prodotti e servizi legati allo spazio, che vanno dalla ricerca e sviluppo, alla produzione e all’utilizzo di infrastrutture spaziali (stazioni di terra, veicoli di lancio e satelliti), alle applicazioni abilitate dallo spazio (apparecchiature di navigazione, telefoni satellitari, servizi meteorologici, ecc. Ne consegue che l’economia spaziale va ben oltre il settore spaziale in sé, poiché comprende anche gli impatti sempre più pervasivi e in continua evoluzione (sia quantitativi che qualitativi) dei prodotti, dei servizi e delle conoscenze di origine spaziale sull’economia e sulla società.”
LA NEW SPACE ECONOMY OGGI
Al giorno d’oggi la New Space Economy comprende diversi tipi di attività e settori, come le esplorazioni spaziali, la ricerca di nuovi materiali, il lancio di satelliti, l’osservazione della Terra, le telecomunicazioni, fino ad arrivare al turismo spaziale.
Essa conta investimenti per circa 24 miliardi di dollari da parte di privati, la maggior parte provenienti dal Nord America.
Tra coloro che maggiormente stanno investendo nella new space economy troviamo naturalmente i leader del progresso tecnologico: persone come Elon Musk, Jeff Bezos e Richard Branson, ma anche aziende come Google, Amazon, Facebook e Apple.
A livello europeo, Francia e Germania sono al primo posto, ma l’Italia si mostra tra i capolinea dell’azione, con 1 miliardo di euro investiti e una filiera completa, composta da ricercatori e produttori sparsi per tutto il territorio nazionale.
Le regioni maggiormente attrezzate sono Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania e Puglia, che contengono nel loro territorio il numero più alto di start-up e imprese di piccola e media dimensione.
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span style=”font-weight: 400;”>Nonostante il forte sviluppo del settore e l’interesse statale e privato, è necessario considerare anche i rischi che esso comporta: non è possibile sapere quando queste attività porteranno un riscontro economico; non esiste una regolamentazione dello spazio; bisogna pensare alla questione dei rifiuti spaziali e del loro smaltimento.
Sono dunque necessari dialogo e cooperazione tra i Paesi al fine di limitare tali rischi, discutere e regolare tutti gli aspetti concernenti questa nuova economia.
IL NEW SPACE ECONOMY EUROPEAN FORUM
Foto della Fondazione E. Amaldi
In Europa, una discussione annuale sugli sviluppi della New Space Economy è prevista durante il NSE Expoforum. Ideato e organizzato dalla Fondazione E. Amaldi e Fiera Roma, col patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana, dal 1 al 3 dicembre 2022 ha avuto luogo la sua quarta edizione a Roma.
L’evento è dedicato ai principali temi della New Space Economy e alle possibilità che essa presenta di creare nuove opportunità di mercato in Europa. Il Forum si pone dunque come un mezzo per l’incontro e lo scambio di opinioni tra attori industriali, PMI innovative, investitori, start-up, centri di ricerca, agenzie spaziali e istituzioni.
I temi principalmente affrontati riguardano settori che sono maggiormente coinvolti in ambito spaziale, come agricoltura e alimentazione, bio-scienze, salute, sicurezza, TLC, logistica, trasporti, sostenibilità ambientale, esplorazione, utilizzo delle risorse planetarie.
Articolo scritto originariamente per Projects for Europe.
Sara Coppolecchia
Fonti
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/new-space-economy-business-rampa-di-lancio-36269
https://www.focus.it/comportamento/economia/le-frontiere-della-new-space-economy
https://space-economy.esa.int/article/33/what-is-the-space-economy