Primo workshop transnazionale del progetto CULiNary ode to DIVERSITY

Dal 21 al 24 novembre ha avuto luogo a Modena il primo workshop transnazionale del progetto CULiNary ode to DIVERSITY. 

Il workshop è stato coordinato da SOLIS Srls, con la partecipazione di TIA Formazione, il partner spagnolo INSTITUTO IKIGAI e il partner belga EMP (European Migration Platform).

 

Durante la prima giornata, i partner hanno avuto modo di conoscersi, soprattutto grazie alla prima attività svolta.

È stato infatti chiesto ad ogni partecipante di scegliere dal mercato di Modena un alimento che ricordava loro un particolare momento della propria vita e di raccontarlo.

Nello svolgimento dell’attività, è stato chiaro ad ognuno il collegamento tra il cibo e le emozioni, i momenti, i sentimenti, che ci rendono tutti umani e per questo uguali, superando le diversità. 

 

Il secondo giorno in mattinata i partner hanno avuto modo di approcciare l’arte performativa e di imparare la sua importanza come metodo di espressione e connessione con gli altri. Le attività si sono basate tanto sulla danza, quanto sul teatro, creando in entrambi i casi delle performance basate sulle storie raccontate il giorno precedente. 

Nel pomeriggio, i partner hanno visitato Roots, un ristorante creato dalla Ong di Modena Associazione per l’integrazione delle donne.

Il ristorante è in realtà un’impresa sociale il cui scopo è la formazione di donne migranti in ambito culinario, il loro collegamento col mercato del lavoro e l’aiuto nella lettura di contratti e buste paga. 

 

 

 

Il terzo giorno i partner hanno preso parte ad uno spettacolo di arte performativa culinaria con il regista Paolo Pagliani.

Egli ha raccontato la storia di Koinè, una cooperativa teatrale nata nel 1980 con lo scopo di uscire dagli schemi del teatro tradizionale, creando spettacoli che coinvolgono il pubblico nella performance e si svolgono fuori dai teatri.

I loro spettacoli  utilizzano spesso il cibo come protagonista principale, come metodo di connessione tra l’uomo e la natura. 

 

 

 

Nel pomeriggio ha avuto luogo la visita all’acetaia di aceto balsamico tradizionale di Modena Barbieri, la cui storia affonda le radici in una tradizione di famiglia, tramandata di generazione in generazione.

 

Infine, l’ultimo giorno i partner hanno dato i propri feedback sul workshop e sulle attività svolte.

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